Natura del Monte Baldo

La vegetazione delle rupi

L’ambiente rupestre, che spesso ci appare spoglio e senza vita, in realtà offre asilo a numerose specie vegetali di straordinaria bellezza che, pur esposte alle intemperie, alle sferzate del vento e della tempesta, a sopportare l’alternarsi di geli e forti insolazioni, che possono raggiungere i 60°C, erompono da ogni piccola fessura. Gli ambienti rupestri rappresentano spesso isole floristiche dove si sono preservate specie relitte sia dei periodi climatici più favorevoli sia di quelli più ostili. Durante le alterne fasi dell’era glaciale sul Monte Baldo si sono potuti mantenere alcuni vegetali reminiscenza di una flora di periodi termicamente più favorevoli che così sono potute pervenire fino ai giorni nostri.

Rupi e detriti sono colonizzati da piante incapaci di vivere al di fuori di questi ambienti estremi, dato che alla loro eccezionale frugalità e resistenza alle avversità climatiche si accompagna una scarsa capacità di competere con le altre piante che prosperano in ambienti “più facili”. La prima risposta che la pianta dà a queste condizioni è quella di offrire la minore resistenza possibile agli agenti meteorici, quindi:

– fusti assai ridotti e massima estensione delle radici (struttura a pulvino, cioè a cuscinetto) per evitare lesioni da vento;

– habitus xerofitico (ispessimenti della cuticola, sviluppo foglie carnose e succulente, rivestimenti di fitta peluria) per supplire all’aridità;

– occupazione di tutte le piccole fenditure presenti, dove si accumula un po’ di terriccio e di umidità per supplire alla mancanza di suoli fertili.

Il Monte Baldo, durante i periodi freddi del Quaternario emergeva come un bastione solitario fra le lingue dei ghiacciai dell’Adige  e del Benaco, una condizione che ha permesso la sopravvivenza di specie pre-glaciali e l’evoluzione di forme nuove (endemismi); la presenza di un così vasto numero di specie floristiche (testimoniato dal fatto che molte di esse prendono il nome dal Baldo come Anemone baldensis, ecc.) ha fatto sì che il suo territorio fosse definito dai botanici del ‘700 “Hortus Europae” cioè Giardino d’Europa.

Le creste del Monte Baldo
Curiosità
Le origini del Monte Baldo
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