Arrampicata

Durante l’ultima glaciazione il Monte Baldo era circondato dalle lingue glaciali del Garda e dell’Adige che si espandevano verso Sud a formare gli anfiteatri morenici del Lago di Garda e di Rivoli. Lo spessore del ghiaccio variava dai 1100 m, in corrispondenza di Riva, ai 500 m in corrispondenza di punta San Vigilio.

Lo spostamento lento ma inarrestabile del ghiaccio e l’azione del fiume Adige ha modellato la valle creando delle vere e proprie bastionate, pareti rocciose alte fino a 150 metri, che alternano placche levigate a marcati strapiombi color rosso ruggine.

Le glaciazioni del Quaternario hanno lasciato scoperti migliaia di metri quadrati di compatto, solidissimo calcare grigio.

Qui a partire dagli anni 80 vengono scoperte ed attrezzate un’infinità di nuove pareti e salti di roccia, che proprio a partire da quegli anni, da “palestre di roccia” diventano “falesie” (dal francese falaise, che indica le coste a picco).

La parte veronese della Val d’Adige e il settore meridionale del Monte Baldo (fra Rivoli, Caprino e Ferrara di Monte baldo) e l’entroterra gardesano sono diventati da alcuni decenni un paradiso per gli arrampicatori. Qui si può scalare praticamente tutto l’anno sia su percorsi brevi che su vie fino a 300 metri di sviluppo, dal verde degli olivi sino alle rocce calcaree delle più alte vette baldensi. Sono decine e decine di vie con più di 40mila metri di arrampicata per lo più su calcari compatti, con la creazione di itinerari con notevole difficoltà e di altissimo impegno, testimoniata dalla presenza di vie che arrivano fino al grado di difficoltà 8b.

Il centro più frequentato dagli appassionati della disciplina è certamente il centro di Brentino Veronese, con le pareti del magnifico Vajo dell’Orsa, con le sue vie ben attrezzate e pareti alte fino a 130 metri.

 

Da LE VIE IN PARETE di B. Vidali – Vol. Valdagige del Comune di Brentino Belluno

Da MONTE BALDO ROCK di C.Pastorello e E.Cipriani – Edizioni VERSANTE SUD