Torrentismo

Il Monte Baldo, pur godendo di un apporto di acqua relativamente elevato per la pioggia e la neve , è povero di acque superficiali, soprattutto nella parte veronese, a causa del grande sviluppo dei processi carsici nelle rocce calcaree.

Di conseguenza non sono molti i luoghi dove è possibile praticare il torrentismo.

Il Vajo dell’Orsa è un lungo canyon che parte da Ferrara di Monte Baldo e arriva all’Adige nel Comune di Brentino-Belluno. In realtà si trattano di 2 vaj: nella parte alta il Vajo delle Pissotte e in fondo il Vajo dell’Orsa.

Si tratta di una magnifica forra, molto incisa nei calcari del Monte Baldo; è molto conosciuta e frequentata per la lunghezza e la varietà degli ambienti (toboga, salti, profonde vasche di acqua cristallina, laghetti pensili e cascate). Anche se tecnicamente non impegnativa, la discesa è comunque molto faticosa perchè scivolosa, con lunghi tratti di marcia alternati da splendide sezioni. Offre numerose calate qualche tuffo e splendidi e divertentissimi scivoli.

Adatto solo a chi ha avuto già precedenti esperienze di canyoning e con un ottimo allenamento fisico.

L’itinerario è frequentato da società commerciali che offrono discese guidate.

Vaio dell’Orsa

Dati tecnici
Comune

Ferrara di Monte Baldo e Brentino-Belluno

Periodo

Tarda primavera-inizio autunno; porre particolare attenzione alle condizioni metereologiche

Impegno

Mediamente tecnico/Molto tecnico

Dislivello

460 m. (Da q.650 a q.190)

Esposizione

Sud-Est

Sviluppo

circa 5km

Tempo Discesa

5h

Vie d'uscita

No

Numero calate

38

Calata max

27m

Ancoraggi

Buoni

Impegno

III

Verticalità

V3

Acquaticità

A3

La discesa completa del vajo comincia dall’abitato di Ferrara di Monte Baldo.

Dalla diga si oltrepassa un ponticello e si scende nel torrente. Dopo alcune decine di metri si arriva al primo salto attrezzato, alto 27 metri. E’ il più alto del percorso. Alla base del salto si incontra un laghetto, poco profondo. Si arriva ad una marmitta attrezzata, con un salto di 5-6 metri. Alcuni scivoli e vasconi permettono di arrivare alle “Piscine”, 2 vasche da superare a nuoto. Dopo alcune strettoie e piccoli salti e 2 discese da 6-7 m, si arriva alla fine di questo tratto. A questo punto si può uscire con un sentiero a destra che porta a Fraine di Sotto. Chi vuole proseguire utilizza il greto del torrente e raggiungere i “Pozzi della Luna”, marmitte, tutte collegate tra loro da scivoli e salti.

Qui inizia il vajo dell’Orsa; si prosegue nel greto fino ad arrivare alle “Marmitte giganti”, una quindicina, tutte collegate tra loro con caratteristici solchi, denominati “toboga”, e con scivoli levigati. Una volta superate le marmitte, è stata attrezzata una via di fuga laterale. Proseguendo si entra in un corridoio di pareti grigie e salti sui massi di crollo fino ad arrivare al punto in cui il canyon si restringe progressivamente. Si giunge così alla zona del “Pulpito”, un salto di 10 m tra 2 cascate, che da accesso ad un percorso boscoso: Si è arrivati ai grandi salti: il Salto degli Spruzzi e il Salto del Laghetto Pensile. Proseguendo si incontrano piccoli salti attrezzati e pozze d’acqua, che però si possono evitare procedendo lungo il sentiero centrale che conduce alla Centrale Idroelettrica. Si arriva così alla fine del percorso nella piazza di Brentino. da Il torrentismo nelle Valli dell'Orsa e delle Pissotte di G. Corrà e B. Pighi - vol. VALDADIGE del Comune di Brentino-Belluno